Finale di Champions League, 2000/2001

Milano, 23 maggio 2001

Dopo l’atroce beffa della finale persa a Barcellona nel 1999 contro il Manchester United, la Champions League 1999/2000 ha visto il Bayern fermarsi in semifinale contro il sempiterno Real Madrid.

Il Bayern si presenta all’inizio della stagione 2000/2001 ancora tra le favorite, e nella prima fase a gironi vince il proprio raggruppamento senza particolari difficoltà precedendo il Paris Saint Germain (non ancora nella versione deluxe qatariota, ma comunque in grado di battere i bavaresi a Parigi) e le due formazioni scandinave Rosenborg e Helsingborg (di cui probabilmente i tifosi interisti hanno conservato amaro ricordo).

Il secondo turno è ancora un girone a quattro: Arsenal, Lione e Spartak Mosca contendono al Bayern il passaggio ai quarti di finale; i bavaresi vincono anche questo girone, anche qui lasciando però i tre punti in Francia, e approdano alle sfide ad eliminazione diretta contro, ancora loro, il Manchester United.

Dicono che la vendetta sia un piatto da consumarsi freddo, e il Bayern lo fa nel migliore dei modi vincendo entrambe le sfide contro gli inglesi: 0-1 all’Old Trafford, con gol di Paulo Sergio a 4 minuti dalla fine, e 2-1 in casa con Giovane Elber e Mehmet Scholl bravi a chiudere i conti già nel primo tempo, rendendo inutile la rete di Giggs a inizio ripresa.

Dopo essersi vendicato del Manchester United, il Bayern si prende la rivincita anche contro il Real Madrid, vincendo entrambe le partite di semifinale: 1-0 al Bernabeu con rete di Giovane Élber, il quale si ripete nella partita di ritorno a Monaco. segnando il gol dell’1-0 seguito dal provvisorio pareggio di Luis Figo, prima del definitivo 2-1 siglato da Jens Jeremies.

IL Bayern si presenta quindi con pieno merito alla finale in programma a Milano il 23 maggio 2001: avversario il Valencia allenato da Hector Cuper, già protagonista dell’ultimo atto della competizione l’anno precedente, quando venne poi sconfitto dal Real Madrid.

La partita

Si inizia alle 20.30 davanti ai 79.000 spettatori dello Stadio Giuseppe Meazza. Pronti, via e l’arbitro olandese Dick Jol assegna subito un discutibile calcio di rigore al Valencia dopo una mischia in area a seguito della quale il pallone tocca il braccio del difensore svedese del Bayern Patrik Andersson. L’arbitro decreta il penalty e Mendieta non sbaglia: dopo 2 minuti è già 1-0 Valencia.

Il Bayern reagisce immediatamente e due minuti dopo nell’area del Valencia, il difensore Jocelyn Angloma mette giù il capitano Stefan Effenberg. Stavolta il rigore è netto, ma Mehmet Scholl dal dischetto centra in pieno il portiere avversario Canizares che non si era neanche mosso: si rimane così 1-0 per gli spagnoli.

Il Valencia parcheggia il pullman davanti alla porta e il Bayern non riesce a sfondare. Si va al riposo col Valencia avanti 1-0, in quella che – bisogna dirlo – passerà alla storia come una delle più brutte finali di sempre.

Nella ripresa l’allenatore del Bayern Ottmar Hitzfeld manda subito nella mischia il centravanti Carsten Jancker, tecnicamente uno dei più scarsi attaccanti ad avere indossato la maglia del Bayern, ma con un fisico da corazziere adatto a sfondare la muraglia valenciana. E’ proprio Jancker in una mischia in area a dare una spinta al difensore del Valencia Amedeo Carboni, che tocca così il pallone con la mano. Il tocco di mano è evidente, ma la spinta dell’attaccante tedesco al difensore italiano è molto più che sospetta; l’arbitro, però, è molto deciso e indica per la terza volta il dischetto.

Stavolta il rigore lo calcia il capitano Effenberg che spiazza Canizares, e al 50′ siamo finalmente in parità: 1-1.

A questo punto il Bayern prova a vincerla, ma il Valencia si copre ancora di più e la partita si trascina stancamente fino al 90′.

Nei supplementari si registra solo un’occasione per parte: per il Bayern Bixente Lizarazu serve bene Giovane Elber in buona posizione, ma la girata del brasiliano è fiacca; dall’altra parte, pochi minuti dopo, Carboni crossa per Zahovic, ma il suo tiro non impensierisce Kahn.

Si va ai rigori, inizia malissimo il Bayern con Paulo Sergio che sparacchia il tiro al terzo anello di San Siro. Mendieta dal canto suo non sbaglia e dopo il primo giro, siamo 1-0 Valencia.

Al secondo turno si presentano Hasan Salihamidzic e Jan Carew che fanno centro: dopo due tiri a testa, il Valencia è avanti 2-1.

E’ il turno di Alexander Zickler che segna e a questo punto sale in cattedra Oliver Kahn, che para il tiro di Zahovic: 2-2 dopo tre tiri a testa.

Al quarto turno Patrik Andersson sbaglia, ma Kahn, ormai in trance agonistica, para il rigore di Carboni mandandolo sulla traversa: dopo quattro tiri, siamo sempre 2-2.

Al quinto turno segnano Effenberg e Baraja e si va quindi a oltranza; segna Lizarazu, pareggia ancora Kily Gonzalez e siamo 4-4.

Si inizia a raschiare il barile e sul dischetto vanno giocatori non esattamente specialisti, ma il piede dei difensore del Bayern Thomas Linke non trema e il Bayern va avanti 5-4. La palla passa non solo metaforicamente al difensore del Valencia Pellegrino; Kahn para anche questo e dopo 25 anni la Coppa dei Campioni, ora Champions League, torna a Monaco.


Formazioni
FC Bayern München Valencia CF
Oliver Kahn Santiago Cañizares
(Uscita al 46’ 46’) Will Sagnol Jocelyn Angloma
Sami Kouffour Roberto Ayala (Uscita al 46’ 90’)
Patrik Andersson Mauricio Pellegrino
Thomas Linke Amedeo Carboni
Bixente Lizarazu Rubén Baraja
(Uscita al 108’ 108’) Mehmet Scholl Gaizka Mendieta (C)
Owen Hargreaves Kily González
Stefan Effenberg (C) Pablo Aimar (Uscita al 46’ 46’)
Hasan Salihamidžić Juan Sánchez (Uscita al 46’ 66’)
(Uscita al 100’ 100’) Giovane Élber John Carew
Ottmar Hitzfeld All. Hector Cuper
(Ingresso al 108’ 108’) Paulo Sérgio Miroslav Đukić (Ingresso al 90’ 90’)
(Ingresso al 46’ 46’) Carsten Jancker Zlatko Zahovič (Ingresso al 66’ 66’)
(Ingresso al 108’ 100’) Alexander Zickler David Albelda (Ingresso al 46’ 46′)

Marcatori
FC Bayern München Valencia CF
2′ Gaizka Mendieta (rig)
Stefan Effenberg (rig) 55′

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