34° giornata di Bundesliga, 2000/2001

Amburgo, 19 maggio 2001

Siamo all’ultima giornata del campionato 2000/2001.

Il Bayern è in testa alla classifica con 62 punti (19 vinte, 5 pareggiate e 9 perse); lo Schalke 04 segue a 59 (17, 8, 8). La squadra della Ruhr però ha una differenza migliore.

Il Bayern gioca al Volksparkstadion di Amburgo contro il già salvo HSV, mentre lo Schalke 04 ospita il disperato Unteraching, che con 35 punti in classifica è terzultimo e deve assolutamente vincere a Gelsenkirchen e poi sperare che il Monaco 1860 non faccia sconti all’Energie Cottbus che si trova a quota 36.

L’anno prima l’Unteraching aveva consegnato al Bayern lo Schale su un piatto d’argento, battendo nell’ultima giornata il Bayer Leverkusen e consentendo così al Bayern il sorpasso sulle aspirine in testa alla classifica in extremis. Anche quest’anno il Bayern si trova quindi nella necessità di ricevere un regalo dai piccoli cugini bavaresi (Unteraching è un piccolo centro di 25000 anime pochi chilometri a sud di Monaco).

Pronti, via…anzi no

Ad Amburgo, la partita inizia in ritardo perché i tifosi dell’HSV non trovano di meglio da fare che lanciare banane all’indirizzo del portiere del Bayern Oliver Kahn, poi, dopo un solo minuto di gioco, un lancio di fumogeni sempre da parte dei tifosi anseatici costringe l’arbitro Merk a interrompere il gioco per altri due minuti.

Quando si inizia a giocare sul serio, a Gelsenkirchen l’Unteraching è già in vantaggio con la rete di Breitenreiter; al 26° arriva pure il raddoppio di Spizak; il Bayern guarda il tabellone, esulta e inizia a godersi la festa

Classifica al 26°:

Bayern 63

Schalke 59

La partita di Amburgo non decolla, l’HSV si sente già in vacanza, il Bayern si sente già campione e le occasioni arrivano col contagocce per entrambe le squadre. All’intervallo si arriva con un più che logico 0-0.

A Gelsenkirchen, invece, la musica è diversa: poco prima dell’intervallo lo Schalke pareggia nel giro di due minuti con un uno-due firmato da van Kerckhoven e Asamoah.

Si va quindi al riposo con due risultati di parità che lasciano la classifica inalterata: Bayern 63, Schalke 60. Nella lotta salvezza il punto conquistato all’intervallo non basta all’Unteraching che, avendo differenza reti peggiore rispetto al Cottbus, non può accontentarsi del pareggio.

Classifica al 45°:

Bayern 63

Schalke 60

Nella ripresa, l’Unteraching piazza un nuovo acuto con Seifert e al 69° sul punteggio di Schalke 2 – Unteraching 3, lo Schale del Bayern pare a un passo

Classifica al 69°:

Bayern 63

Schalke 59

Sale però in cattedra il centrocampista dello Schalke 04, Jörg Böhme, che nel giro di due minuti ribalta la partita e al 74° lo Schalke è avanti 4-3 e un solo punto dietro al Bayern

Classifica al 74°:

Bayern 63

Schalke 62

Ad Amburgo, intanto, la partita procede come nel primo tempo, senza sussulti né acuti; l’HSV però inizia a metterci un po’ di agonismo in più, la partita si incattivisce e il Bayern capisce che adesso si inizia a rischiare.

L’HSV avanza, il Bayern barcolla ma in qualche modo resiste, il tempo passa, si arriva al 90°, sembra fatta ma……

…. ma al 90° un cross del giocatore dell’HSV Marek Heinz imbecca il bosniaco Sergej Barbarez in area: il suo colpo di testa non lascia scampo a Kahn e al 90° il Bayern è sotto 1-0 nella partita, e, soprattutto, è anche sotto in classifica

Classifica al 90°:

Schalke 62, differenza reti +30

Bayern 62, differenza reti +24

In tribuna, i dirigenti del Bayern sono pietrificati, lo sconcerto si diffonde in panchina e sugli spalti. Il vicepresidente Rummenigge dice al presidente Beckenbauer:

“È finita”.

Il commentatore Hansi Küpper già prevede:

“Il campione di Germania del 2001 si chiama Schalke 04”.

La televisione mostra i tifosi del Bayern già in preda alla disperazione.

Oliver Kahn è il primo a riprendersi, chiede subito all’arbitro Markus Merk quanti minuti di recupero intenda dare– inizialmente tre minuti – e spinge i suoi compagni in avanti:

“Forza, continuate, andate avanti”.

Queste parole sono rimaste nella leggenda del Bayern e sono spesso citate da chi cerca di descrivere la mentalità vincente del club.

Alle 17.18 a Gelsenkirchen la partita termina, lo Schalke vince 4-2 mentre ad Amburgo si gioca ancora.

Qualcuno a Gelsenkirchen fa partire i fuochi d’artificio e questo viene interpretato come il segnale per far partire i festeggiamenti per la vittoria dello Schalke 04; migliaia di tifosi si riversano sul prato e nello spogliatoi si stappano bottiglie di birra.

Anche il giornalista Rolf “Rollo” Fuhrmann crede che lo Schalke sia campione e annuncia in un’intervista con il direttore sportivo Andreas Müller:

“Ad Amburgo è finita Lo Schalke 04 è campione”.

C’è solo il particolare che invece ad Amburgo finita non è, e  nell’ultimo disperato assalto del Bayern, il difensore dell’HSV Tomas Ujfalusi – che poi vedremo in Italia col maglia della Fiorentina – nel tentativo di smorzare la disperata ultima azione dei rossi, effettua un retropassaggio al suo portiere Mathias Schober.

L’arbitro Markus Merk vede tutto e decreta il calcio di punizione per il Bayern nell’area dell’HSV.

Tutto il Bayern si riversa nell’area avversaria, compreso il portiere Oliver Kahn che trova il modo di litigare con chiunque gli capiti a tiro.

Breve conciliabolo su chi deve tirare, poi Stefan Effenberg appoggia al difensore svedere Patrick Andersson che si avventa sul pallone con tutta la forza che ha.

Sassata di destro, gol e pareggio 1-1.

L’arbitro non fa neanche riprendere il gioco e la partita finisce qui: lo Schale rimane a Monaco.

Classifica finale:

Bayern 63

Schalke 62

A Gelsenkirchen si passa dalla gioia alla disperazione; i tifosi dello Schalke 04, che avevano invaso il campo per festeggiare il titolo, vedono sfumare il loro sogno durato solo quattro minuti; quei quattro minuti sono stati l’ispirazione per un documentario televisivo di 45 minuti dell’emittente WDR dal titolo “Vier Minuten Deutscher Meister”.

Per il Bayern, invece, i festeggiamenti sono solo all’inizio: pochi giorni dopo, a San Siro, il Bayern vincerà contro il Valencia la sua quarta coppa dei campioni.


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